Voghera, causa da 11,5 milioni sulle bollette: il nuovo cda di Ves vuole annullarla
VOGHERA. Una causa da oltre 11,5 milioni di euro per i presunti danni provocati dalla cattiva gestione della società Asm Vendite e Servizi tra il 2018 e il 2020. Danni che sarebbero stati provocati soprattutto dal mancato recupero dei crediti di bollette non pagate dagli utenti per oltre un anno e mezzo. Ma l’azione di responsabilità proposta verso gli ex vertici di Asm Ves nel 2020 da Delio Todeschini, ex amministratore delegato della holding e presidente, da luglio fino a ottobre del 2020, di Asm Vendita e Servizi, è al centro di un mistero.
Tra i veleni, le inchieste e i colpi di scena che continuano a segnare la vicenda della municipalizzata, spunta anche una delibera dell’attuale Cda della società in cui si mette in dubbio la prosecuzione della causa. La delibera, da quanto risulta, è dei primi di ottobre e la prima udienza in tribunale era fissata per il 12 dello stesso mese.
Bollette mai recuperate
In attesa di capire come si chiuderà la partita, resta sul tavolo l’atto di citazione che ricostruisce la gestione di Asm Ves nel periodo compreso tra il 18 maggio 2018 e il 30 giugno 2020, quando Monica Sissinio ricopriva la carica di presidente, Laura Anselmi era vicepresidente e Stefano Brega consigliere. Al centro ci sono le presunte interferenze nella gestione del recupero del credito, «caratterizzata da interessi privati più che pubblici», per consentire ad amici, conoscenti e parenti morosi, di avere condizioni di favore nell’iter di recupero del credito. Nel documento si elencano 14 casi. Tra questi quelli di un condominio in pieno centro a Voghera che risultava moroso nei confronti di Asm da due anni per la fornitura dell’acqua e un debito da 930 euro della sorella della consigliera Anselmi.
Le procedure di recupero, secondo l’atto di citazione, furono ammorbidite e in alcuni casi sospese anche verso un bar in centro a Voghera, debitore di oltre 13mila euro di bollette, una carrozzeria che, pur non pagando, avrebbe continuato a ricevere la fornitura di gas, come pure un bar vicino al Duomo. Amministratori di condominio, attività commerciali (tra cui un parrucchiere) legati da rapporti di parentela e amicizia con la presidente Sissinio, che sarebbe intervenuta nelle procedure.
La denuncia penale
Todeschini chiese anche un parere legale e secondo l’avvocato interpellato c’erano gli estremi per chiedere i danni ma anche per fare una denuncia penale. Che infatti fu presentata dall’allora direttore generale di Asm Piero Mognaschi. Il 30 giugno l’assemblea di Asm revocò il mandato alla Sissinio. Ma la vicenda non si chiuse. Furono svolti approfondimenti e si ricostruì che per diversi mesi del 2019 e quasi tutto il 2020 il recupero del credito non si fece per niente. Un danno stimato, appunto, in oltre 11 milioni di euro.