Commerciante scomparso, appello della figlia: chi sa parli
![Commerciante scomparso, appello della figlia: chi sa parli](https://laprovinciapavese.gelocal.it/image/contentid/policy:1.40949336:1637578407/OBJ120792391_1.jpg)
Pavia, nessuna traccia del 60enne Luigi Criscuolo: la famiglia ha tappezzato di manifesti con la sua foto città e hinterland
PAVIA. Se qualcuno sa qualcosa ci chiami, siamo sempre vicini al telefono. Abbiamo il diritto di conoscere il destino di nostro padre e chiediamo l’aiuto di tutti». L’appello, con tanto di cartelli appesi ai pali della frazione Calignano di Cura dove era stata trovata l’auto, è stato lanciato dai tre figli di Luigi Criscuolo, «Gigi Bici», scomparso ormai da due settimane. Le due figlie, Katia e Rosalia, e il figlio Umberto chiedono soccorso ad eventuali testimoni. Persone che potrebbero aver visto il loro mentre entrava o usciva dal paese al volante della Polo bianca che era stata trovata parcheggiata in un boschetto in periferia verso Copiano.
Appello disperato
Il loro è un appello disperato quasi da ultima spiaggia perchè, insieme ai soccorritori dei vigili del fuoco e della protezione civile, le hanno provate tutte per risolvere il giallo della scomparsa di un commerciante che era molto conosciuto a Pavia. Luigi Criscuolo, 60 anni, riparava e vendeva biciclette in un negozio di corso Garibaldi che, negli ultimi anni, è passato all’ex genero.
«Le stiamo provando tutte – spiega al telefono la figlia Katia – ma per il momento senza risultati. Abbiamo messo cartelli con il mio numero di cellulare a Calignano e aspettiamo giorno e notte una telefonata da qualcuno che sappia qualcosa. Scrivete pure e il mio numero che è 393 2252044. Mio padre sembra svanito nel nulla. Da quando è uscito di casa, la mattina dell’otto novembre scorso, nessuno lo ha più visto o sentito al telefono. Ma da qualche parte deve essere finito. Qualcuno potrebbe aver notato la sua auto bianca in un paesino così piccolo come Calignano. Magari potrebbero averlo visto in compagnia di altre persone. Non è da escludere che eventuali testimoni non ci abbiano fatto subito caso: spero che leggendo il nostro appello riescano a ricordare. L’attesa è veramente snervante, stiamo passando giorni difficili perchè non sappiamo nulla. Non c’è la minima certezza».
Sino a ieri pomeriggio Katia Criscuolo non aveva ancora ricevuto telefonate da persone che avevano visto. Sull’appello si legge: «Papà non molliamo». Una frase molto chiara sulla determinazione dei figli.
La speranza
«Non perderemo mai la speranza di riabbracciarlo – continua la Katia Criscuolo –e faremo veramente di tutto per riportarlo a casa o almeno per sapere con certezza quello che è successo quel maledetto lunedi mattina dell’otto novembre scorso. In giro si dicono tante cose ma nessuno sa che fine ha fatto mio padre. Come abbiamo scritto noi non molleremo mai per arrivare alla verità. Purtroppo dalla questura non ci danno informazioni precise. Vorremmo almeno sapere se stanno facendo indagini e a che punto sono arrivati. Almeno questo, non chiediamo troppo».