Il terremoto nella Lega fa tremare la giunta. Dopo le provinciali si parla già di rimpasto
Tira aria di rimpasto a palazzo Mezzabarba. La “sconfitta degli Angeli” (Angelo Ciocca e Angelo Bagigia) alle elezioni provinciali di sabato 18 ha dato la scossa al centrodestra che, unito, aveva fronteggiato la fronda interna alla Lega. E proprio tra gli uomini del Carroccio, probabilmente, sarà possibile individuare l’epicentro del probabile terremoto politico in arrivo.
Il nodo del capogruppo
La vittima sacrificale per l’insurrezione all’interno della Lega dovrebbe essere Roberto Mura, capogruppo al Mezzabarba e consigliere regionale. Per lui circola, insistente, la voce dell’espulsione dal Carroccio, mentre per l’eurodeputato Angelo Ciocca potrebbe trattarsi solo di una sospensione. Relativamente al sicuro, invece, si trova il sindaco Fabrizio Fracassi che, dopo una serie di prese di posizione ondivaghe, nell’ultimo intervento in Consiglio comunale ha espresso stima tanto a Giovanni Palli quanto ad Angelo Bargigia.
L’eventuale espulsione di Mura aprirebbe, in Consiglio comunale, il tema di un nuovo capogruppo da individuare. Una scelta che cade nel momento peggiore: all’ultima seduta di Consiglio, tre consigliere leghiste (Marchetti, Taraso e Massarotti), tre consiglieri di Fratelli d’Italia (Chiesa, Niutta e Rinaldi) e una consigliera di Forza Italia (Decembrino) hanno assunto una posizione netta: è finito il tempo in cui i consiglieri comunali servono solo per pigiare il bottone del “Sì” a provvedimenti ideati, discussi e confezionati altrove. Oltre ad essere avvilente, potrebbe anche rivelarsi rischioso, come dimostrano le notizie cremonesi su A2A.
Inoltre il gruppo leghista al Mezzabarba deve scontare anche l’addìo del consigliere Luca Bianchini, passato al misto (si dice per insofferenza nei confronti del “cerchio magico” attorno al sindaco) e del consigliere Gennaro Gallo, espulso per essersi candidato nella lista di Bargigia, ossia in quella avversaria al candidato ufficiale del centrodestra, Giovanni Palli. È anche vero che, in politica, le difficoltà ricompattano i gruppi. Di solito accade intorno a leader dotati di carisma. La Lega non sembra intenzionata, in questo momento, ad aprire verifiche interne. Anche se, tra gli assessori sacrificabili, viene annoverata Roberta Marcone, che al Commercio non ha proprio convinto tutti. Ma nel caso di Pavia non c’è (più) solo la Lega.
Equilibri cambiati
La mossa di Ciocca ha avuto come risultato quello di ribaltare, in Consiglio provinciale, gli equilibri, con tre consiglieri a Forza Italia, due a Fratelli d’Italia e uno (oltre al presidente) alla Lega. Tra gli esponenti azzurri al governo della città, quello più esposto è il vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici, Antonio Bobbio Pallavicini che, in campagna elettorale, avrebbe più o meno apertamente appoggiato la candidatura di Bargigia. A rischio anche l’assessora ai Servizi sociali di Fratelli d’Italia, Anna Zucconi, per motivazione analoga.
Un possibile scenario prevede che, al posto di Bobbio, possa subentrare un esponente del partito di Giorgia Meloni, probabilmente scelto all’esterno del Consiglio comunale. Si tratta, ovviamente, di indiscrezioni e di voci in costante aggiornamento. Ma la tensione dentro la maggiorana che governa Pavia è molto elevata. E c’è chi non esclude che anche l’assessora alla Cultura, Mariangela Singali, possa essere tagliata fuori per l’eccessiva autonomia di pensiero rispetto al sindaco.
...e poi c’è l’inchiesta
Sullo sfondo rimane l’indagine “filtrata” il giorno prima del voto su eventuali pressioni per fare eleggere Palli. Con molti dubbi. Il primo riguarda la dinamica: il sindaco Fracassi è stato convocato o si è recato di sua iniziativa a palazzo di Giustizia? Lui, in Consiglio, ha detto di non avere dichiarazioni da fare.