Cantine Ermes vince l’asta e con 2 milioni si prende Canneto
CANNETO PAVESE. Cantine Ermes ha acquistato l’ex cantina sociale di Canneto Pavese. Al termine della terza asta, che si è svolta ieri mattina (30 gennaio) in uno studio notarile di Vigevano, nell’ambito della procedura di sovraindebitamento dell’ex coop oltrepadana, la realtà siciliana l’ha spuntata sull’altro concorrente, Terre d’Oltrepo, presentando un’offerta di 2,07 milioni di euro (si partiva da un minimo di 1,4 milioni fissato per la gara). «Vogliamo coinvolgere i vecchi soci per sviluppare un nuovo corso per Canneto» le prime parole dopo l’acquisizione del presidente di Cantine Ermes, Rosario Di Maria, che assicura dialogo e collaborazione con le altre realtà cooperativistiche del territorio.
Con 2.513 soci conferitori, una superficie di produzione superiore ai 13.600 ettari, sedi in cinque regioni (Sicilia, Abruzzo, Emilia Romagna, Puglia e Veneto) e un fatturato di oltre 130 milioni di euro Cantine Ermes è il nono gruppo cooperativo italiano: con l’acquisizione dello stabilimento di frazione Camponoce e del marchio dell’ex cantina sociale di Canneto, ora sbarca in Lombardia, investendo, dopo un’attenta analisi di mercato, in Oltrepo Pavese, con l’obiettivo di non disperdere il valore storico di questo territorio, di rilanciare la produzione e la coesione sociale.
«La graduale crescita di Cantine Ermes in più regioni – aggiunge il presidente – è il frutto di un lavoro costante di ricerca di territori coerenti con il progetto originale che caratterizza la nostra cooperativa. A contare sono il potenziale identitario espresso dai territori in cui abbiamo investito e la capacità di quei vini di competere sui mercati più importanti. Buona parte degli stabilimenti acquisiti negli anni sono stati frutto di fusioni per incorporazione, ridando energia e prospettive a cantine sociali rappresentative di quei territori, senza disperderne il patrimonio umano e sociale».
Per questo, il percorso di rilancio dovrà partire dal coinvolgimento dei vecchi soci della cantina: «Siamo certi di ricostruire una realtà sana e competitiva nel vino di qualità, che sia nuova nello spirito ma, al contempo, capace di valorizzare le proprie radici, come avvenuto nelle altre regioni» conclude Di Maria. Porte aperte alla collaborazione con le altre coop del territorio, Terre d’Oltrepo e Torrevilla: «Il dialogo e le sinergie con le altre strutture cooperativistiche saranno fondamentali per il suo rilancio» garantisce l’azienda. —
Oliviero Maggi