Mino Milani ora rivive al cinema, prima visione giovedì al Politeama
foto da Quotidiani locali
PAVIA. Un centinaio di ore di registrazione, professionali e amatoriali, per riassumere una vita in 45 minuti. Non una vita qualunque, quella di Mino Milani, scrittore, giornalista, storico e anche poeta, come ultimamente gli piaceva definirsi. Giovedì sera al cinema teatro Politeama il documentario Mino Milani inedito, con la regia di Marco Rognoni, ripercorrerà i suoi 94 anni vissuti intensamente.
La proiezione inizia alle 21, ma non sarà possibile prenotare una poltrona in sala, si entra fino a esaurimento dei posti. E c’è già chi ha annunciato di volersi mettere in fila con largo anticipo.
Per rassicurare i lettori di Milani che vogliono rivederlo e risentire la sua voce, al meno in video, altre proiezioni seguiranno in Oltrepo, a Garlasco, a Varzi e a Milano.
Quella di giovedì sera è la “prima” di Inedito e anche la conclusione di un progetto fortemente voluto nel 2022, dopo la scomparsa a febbraio dello scrittore pavese, dalla famiglia e dall’associazione “Amici di Mino Milani”: una mostra, un libro e ora il film. Un racconto intimo, introspettivo, poetico, con l’occhio della telecamera che entra a piccoli passi nello studio dello scrittore e giornalista pavese, e prende per mano lo spettatore,conducendolo proprio lì, dove Mino era solito accogliere sempre tutti, per una chiacchierata. Non si negava a nessuno.
Ma con qualcuno aveva un legame speciale: Ci sono le testimonianze, oltre che della famiglia ovviamente, anche di alcuni amici, tra cui l’editore Giovanni Giovannetti e di Luigi Casali, che con Mino rascorreva serate di proiezionie di vecchi film storici. E ancora Simona Viciani, figlia di Gigi, pittore che di Milani fu grande amico.
Non mancano le voci dei professionisti che hanno lavorato al suo fianco, a partire dagli illustratori Milo Manara e Aldo Di Gennario (che ha realizzato la locandina del documentario).
Il regista, Marco Rognoni (che aveva realizzato un’intervista insieme ad Armando Barone) ha saputo selezionare con poesia i ricordi più intimi ed evocativi. L’amore per il fiume, per le donne importanti della sua vita - Eugenia e Antonella -la passione da storico per Garibaldi, senza trascurare i momenti critici, come il colpo di pistola. «Ma, come dice Garibaldi – raccontava – di queste ferite non si muore». —