«Sì, è vero: l’ho accoltellato». Il 41enne di Siziano confessa e si pente
SIZIANO. Paolo Ceroni, il 41enne di Siziano arrestato con l’accusa di tentato omicidio, ha ammesso durante l’interrogatorio in carcere di aver colpito a coltellate Stefano Suriano, 39enne di Siziano collega del fratello alla Ingramec di Rosate e ancora ricoverato in gravissime condizioni al San Matteo. Ceroni si è detto pentito del gesto che ha causato ferite così gravi a Suriano, che conosceva da molti anni.
La vicenda
Una lite avvenuta intorno alle 21,30 di mercoledì in strada, in via Castello a Siziano di fronte alla palazzina composta da alcuni appartamenti dove vivono Paolo Ceroni, sua madre, suo fratello e altri parenti. Ceroni è stato interrogato dal pubblico ministero Paolo Mazza, alla presenza della gip Paola Garlaschelli, durante l’udienza di convalida dell’arresto. Non c’è ancora il provvedimento di convalida, ma la misura cautelare resterà: il pm ha chiesto la custodia in carcere, la difesa (avvocata Valentina Zecchini Vaghi nominata d’ufficio) invece ha chiesto i domiciliari. Intanto Stefano Suriano, l’uomo ferito in particolare all’addome, resta ricoverato in Rianimazione a Pavia: le sue condizioni sono gravi, non è ancora stato dichiarato fuori pericolo di vita.
L’interrogatorio
Durante l’interrogatorio in carcere a Torre del Gallo, Paolo Ceroni ha ricostruito la sua versione dei fatti Ovvero che Suriano avrebbe iniziato ad insultare suo fratello minore con alcuni messaggi sul cellulare, al centro della contesa problemi al lavoro che secondo Suriano erano dovuti proprio al fratello di Ceroni.
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A un certo punto Suriano sarebbe arrivato davanti alla casa dei Ceroni. Paolo Ceroni ha spiegato di essere sceso da solo, che il cancello era chiuso. Quando si è avvicinato al cancelletto però Suriano l’avrebbe preso per il collo, a quel punto il cancelletto si è divelto per la colluttazione attraverso le sbarre tra i due. Ed è scoppiata la rissa in strada.
Si sarebbero affrontati solo Paolo Ceroni e Stefano Suriano. Una tesi al vaglio anche delle indagini dei carabinieri, che su mandato della procura intendono sentire quando sarà possibile anche la versione di Suriano: devono aspettare quindi che si riprenda, dato che attualmente è ancora ricoverato in Rianimazione.
Il coltello era in giardino
Botte in strada, senza che ci fosse una chiamata alle forze dell’ordine. Il coltello era già nel giardinetto della palazzina di via Castello, veniva lasciato vicino ai vasi di piante dalla mamma dei Ceroni per essere usato per piccoli lavoretti. Proprio con quel coltello Ceroni avrebbe colpito ripetutamente Suriano.
A quel punto è scattata la chiamata al 118, prima ancora di quella ai carabinieri. Il ferito è stato portato in ospedale, dopo aver perso parecchio sangue. Mentre i carabinieri hanno arrestato Paolo Ceroni, operaio a sua volta e padre di una bambina di due anni che vive con la ex compagna di Ceroni in un’altra abitazione.