Vino e nuove etichette, solo due settimane per mettersi in regola
foto da Quotidiani locali
CANNETO PAVESE. Meno di due settimane di tempo anche per i vignaioli oltrepadani, che non lo hanno ancora fatto, per mettersi in regola con la nuova etichettatura dei vini. Si potranno utilizzare, infatti, fino all’8 marzo, le etichette sbagliate che erano state stampate dalle aziende con le nuove indicazioni nutrizionali, ma senza riportare la dicitura completa “ingredienti”, come richiesto dalla Commissione europea. Alla vigilia dell’introduzione delle nuove etichette, l’8 dicembre, per i vini spumanti e frizzanti (per i vini fermi se ne riparla dalla vendemmia 2024), il ministero dell’Agricoltura aveva firmato una deroga, all’8 marzo appunto, per salvare dal macero quelle già stampate solo con l’indicazione “i”.
Da questa data, quindi, le etichette errate che non sono state utilizzate andranno distrutte, altrimenti si rischiano sanzioni. A parte questo aspetto, comunque, già dall’8 dicembre, è diventato obbligatorio inserire nell’etichetta cartacea il valore energetico e gli allergeni contenuti nel vino imbottigliato, mentre gli altri ingredienti e la tabella nutrizionale potranno essere indicati nell’etichetta elettronica a cui si accede tramite Qr Code.
Dubbi e perplessità
Si tratta di un passaggio decisivo nel mondo del vino, che viene in questo modo equiparato agli altri alimenti, e inevitabilmente sono sorti dubbi e perplessità tra le aziende. Per rispondere alle sollecitazioni dei viticoltori, in vista della scadenza dell’8 marzo, la Cia provinciale ha organizzato per mercoledì 28 febbraio, alle 16, presso la Sala della Cultura e del vino (via Roma 13) a Canneto Pavese, un incontro tecnico, dedicato ai soci, sul tema della nuova etichettatura. Relatore sarà Vittorio Portinari, docente di legislazione vinicola al corso di laurea di Viticoltura ed Enologia dell’università di Milano e presidente di Eno Expert srl.
«Abbiamo invitato il professor Portinari che è uno dei massimi esperti in materia per farci spiegare lo stato dell’arte su questo passaggio fondamentale per il mondo del vino – sottolinea Davide Calvi, vicepresidente provinciale Cia -. Per le piccole e medie aziende la nuova etichettatura è sicuramente un ulteriore carico burocratico, ma, con l’aiuto delle associazioni e dei professionisti, non ci spaventa metterci al passo con le nuove direttive».
L’obiettivo delle nuove etichette è anche quello di garantire maggiore trasparenza nei confronti del consumatore, che può conoscere meglio cosa viene utilizzato per produrre il vino: «Le informazioni non sono un problema, il mondo del vino è pronto e non ha paura – aggiunge Calvi -. Come è stato più volte dimostrato il settore è super controllato e tutto è fatto in maniera trasparente. La difficoltà tecnica sta nella gestione delle etichette già stampate, nella creazione di una pagina dedicata per il Qr Code, insomma una mole di lavoro maggiore, soprattutto per le piccole medie aziende». —