Rapina e aggredisce un anziano, la polizia arresta l’ex badante
UDINE. È accusata di rapina aggravata ai danni di un ottantatreenne udinese con il quale aveva convissuto per mesi in via Cividale.
Una cittadina romena di 42 anni, senza fissa dimora, Viorica Lincan, è stata arrestata mercoledì dai poliziotti della Squadra volante.
Secondo l’ipotesi accusatoria, che ha portato alla convalida dell’arresto e alla misura della custodia cautelare in carcere, la quarantaduenne, dopo aver visto l’anziano – del quale evidentemente conosceva bene le abitudini – uscire di casa, era entrata all’interno della sua abitazione.
Era stato proprio l’uomo, che l’aveva denunciata per alcuni ammanchi sul conto corrente, a cacciarla dopo averla vista frugare in un armadio.
L’anziano, rientrato a casa, si era accorto che erano spariti 500 euro in contante, una matassa di cavo elettrico e la copia della denuncia presentata nei mesi scorsi proprio contro l’ex badante. A quel punto l’uomo aveva inforcato la bicicletta e aveva raggiunto Viorica Lincan alla fermata del bus, cercando di impedirle di salire sul mezzo pubblico.
La quarantaduenne, nel tentativo di divincolarsi e guadagnare la fuga, aveva spinto l’anziano facendolo cadere.
L’uomo aveva battuto la testa ed era stato soccorso da alcuni passanti, che lo avevano aiutato a fermare l’ex badante. Un cittadino di nazionalità tunisina, dopo aver visto la donna entrare all’interno di un bar e uscire dalla porta posteriore, aveva chiamato le forze dell’ordine. Gli agenti, giunti sul posto, avevano trovato la matassa di cavo elettrico in una pattumiera del bar, ma non il denaro. La 42enne, fermata, aveva in tasca un biglietto aereo, di sola andata, per Bucarest.
Nella mattinata di sabato 6 aprile il gip del tribunale di Udine Mariarosa Persico ha convalidato l’arresto e disposto per la donna, con precedenti per sequestro di persona, atti persecutori e circonvenzione d’incapace, la custodia cautelare in carcere.
«Ci sono degli indizi di reità, ma non sono così gravi né precisi e concordanti – le parole dell’avvocato Emanuela Azzalini, che difende la donna – in quanto, come già detto in sede di udienza di convalida, il denaro sottratto alla persona offesa non è stato rinvenuto. La mia assistita si è avvalsa della facoltà di non rispondere negando l’addebito. Sarà, dunque, da valutare in sede dibattimentale – prosegue la legale – l’attendibilità della persona offesa e gli altri elementi dedotti a carico della signora».