Due spritz a 14 euro e i veneziani insorgono: «Una follia»
Quando hanno posato il bicchiere e chiesto il conto al barista, ci mancava poco che lo spritz non gli andasse di traverso.
«Quattordici euro, grazie». «Ma com’è possibile?», hanno provato a ribattere i due clienti. Venezianissimi, per giunta. Dettaglio apparentemente inutile, in teoria, quando si parla di prezzi e menù fissi almeno sulla carta.
E però a Venezia non è rara l’applicazione di tariffe differenziate a seconda di accenti, provenienza e trolley al seguito. Tant’è. Fatto sta che nel caso capitato ai due fratelli, nel bar ristorante San Giovanni Vini e Cicchetti, in campiello Flaminio Corner, non c’è stato verso: «Sette euro a testa, grazie». «Una follia, per di più senza nemmeno offrirci due patatine...», la denuncia dei due clienti che avevano consumato i loro spritz in piedi, al bancone.
Dal canto suo, il titolare del locale ricostruisce in maniera diversa l’accaduto: «Ai veneziani facciamo prezzi di favore, uno spritz al banco costa 3,50 euro, 5 euro con il servizio del cameriere, 7 euro con i cicchetti», spiega Francesco Ches. I due clienti veneziani, però, assicurano che di cicchetti non ne hanno visto nemmeno l’ombra.
«E comunque», aggiunge il titolare,«sette euro ormai si pagano quasi ovunque, a partire da San Marco. I costi poi sono aumentati per chiunque».
Ecco appunto, i rincari sono dappertutto. Tutto vero. E allora la domanda viene spontanea: si sta quindi avvicinando la nuova frontiera dello spritz a sette euro? E i residenti che ne pensano? Nella città dove proprio lo spritz è considerato bevanda nazionale, le cifre per ora si aggirano in media tra i 3 e i 4 euro se si decide di restare in piedi e di non sedersi. Certo, si paga di più se invece si va in piazza San Marco, scegliendo un tavolino con affaccio sulla Basilica o magari sul Bacino (in quel caso, però, occhio ai gabbiani, particolarmente veraci).
Insomma, non in un piccolo bar di passaggio, tra la Strada Nuova e Rialto. Dove in effetti, a tutte le ore del giorno, i tavolini sono occupati da un gran numero di turisti che, ignari, fuoriescono dal flusso incessante di visitatori lungo una delle arterie principali della città, si siedono e consumano come nulla fosse.
Sulla vicenda interviene anche l’assessore al Commercio, Sebastiano Costalonga: «Sono stato di recente a Monaco», racconta, «un cocktail costa 12 euro. Fuori da Venezia, lo spritz è considerato un cocktail, mentre per i veneziani è visto come una bevanda tipica.
Per il residente 7 euro sono una cifra assurda, ma non per il turista che ordina un cocktail. Consigliamo ai veneziani di guardare i menù e di fare le loro valutazioni. Per il resto, i locali si adeguano a quello che succede nel mondo».