Tra i fiori all’occhiello della sanità anche gli ospedali di Mestre e Portogruaro
La sanità sarà anche in difficoltà ma lo sforzo – a volte doppio o triplo – del personale e dell’azienda sanitaria ha permesso di aumentare l’attività di diversi reparti ospedalieri, considerati delle eccellenze dal Programma nazionale esiti (Pne), realizzato da Agenas su mandato del Ministero della Salute, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e le Regioni.
Tra i 1.400 ospedali pubblici e privati presi in considerazione dal rapporto, l’Angelo di Mestre spicca nell’area cardiovascolare: in particolare, la mortalità a 30 giorni dall’intervento del bypass coronarico è la più bassa di tutta la Regione, pari a 1,7 contro l’1,85 di Verona, i 2,45 di Treviso, i 3,96 di Vicenza e i 4, 48 di Padova.
Ma non è l’unico intervento cardiochirurgico in cui la mortalità è bassa nell’Usl 3: a Chioggia a un mese dall’infarto miocardico acuto la mortalità è pari a 5, 07 e valori poco distanti si registrano anche a Venezia e Mestre. Ottimi risultati che vanno di pari passo con l’aumento dell’attività sia in Cardiochirurgia (+22%) che in Cardiologia (+13%) a Mestre, lieve aumento poi anche in cardiologia a Mirano (+6%).
L’ospedale di Portogruaro, invece, eccelle nell’area osteomuscolare soddisfando i tre requisiti richiesti da Agenas: l’intervento chirurgico per la frattura del femore entro 48 ore dal ricovero, la riabilitazione a 30 giorni per sia per la protesi all’anca che per quella al ginocchio.
Il reparto di Portogruaro è il punto di riferimento regionale per gli interventi all’anca, in quanto prima struttura in Italia a praticare la tecnica sviluppata da Reinhold Ganz, padre della moderna chirurgia conservativa dell’anca. Questo ha permesso al reparto – insieme alla clinica universitaria di Torino – di diventare il centro in cui viene eseguito il maggior numero di interventi all’anca di tutt’Italia.
Il Pne, poi, considera anche il tasso di attrattività che la dice lunga sulla qualità di un reparto ospedaliero. L’Angelo, ancora una volta, si dimostra attrattivo per la cardiochirurgia, la chirurgia, l’oculistica e la neurologia.
Ad arrivare da fuori Veneto nell’ospedale hub dell’Usl 3 sono soprattutto pazienti provenienti dal Friuli, Lombardia e Sicilia.
In generale, la maggior parte dei ricoveri nei reparti dell’Usl 3 ha riguardato i problemi del sistema muscolo-scheletrico, con oltre 10 mila persone assistite nel 2022. Al secondo posto, l’apparato cardiocircolatorio con più di 9.800 pazienti e, al terzo, le patologie dell’apparato respiratorio con più di 6 mila persone ricoverate.
Alti anche gli accessi al Pronto soccorso dove, ancora troppo spesso, a fare la parte del leone sono i codici bianchi, ovvero quei pazienti con disturbi che potrebbero essere trattati dal medico di base o dalla guardia medica. Nel 2023, ogni giorno hanno varcato le porte dei sei Pronto soccorso dell’azienda sanitaria della Serenissima, 6.819 persone.
In tutto l’anno, all’Angelo gli accessi sono stati 86.187, ben 1.502 in più rispetto al 2022. I disturbi accusati sono, per la maggior parte dei casi, traumi superficiali o multipli, sia per gli uomini che per le donne. Al secondo posto, per gli uomini, la febbre, seguita da sincope o collasso e dalle coliche renali, ma anche un dolore toracico non specificato. Per le donne, invece, episodi di svenimento sono la seconda causa di accesso, seguita dalla febbre e da complicanze legate alla gravidanze e dalle coliche addominali