Roland Garros, Sinner: “La forma fisica non è quella che avrei voluto, ma non possiamo fare miracoli”-

Jannik Sinner è arrivato a Parigi, si sta allenando e dopo il forfait di Roma è pronto a prendere parte al Roland Garros, smaltito l’infortunio all’anca. Nella giornata dedicata ai Media, il numero 2 del mondo si è sottoposto alla liturgica conferenza stampa pre torneo. Ecco di seguito le parole dell’azzurro.

D. Jannik, benvenuto al Roland Garros. Raccontaci come ti sei ripreso dall’infortunio all’anca e dai ritiri a Madrid e Roma, oltre a fornirci la tua personale opinione sul tuo avversario di primo turno.

Jannik Sinner: “L’anca la sento bene. Sono felice di essere a Parigi. Certamente la forma fisica generale non è quella che avrei voluto, ma non possiamo fare miracoli in meno di 10 giorni dalla partita di primo turno. L’ultimo è stato un periodo di sicuro non molto facile per me. Non poter giocare a Roma, in casa, in un torneo dunque molto speciale per me è stata dura da digerire. Il primo turno sarà molto duro. Non tanto per il ritmo di gioco e degli scambi. Christopher è un giocatore particolare che serve benissimo. Ho giocato contro di lui allo US Open. Vediamo come arriverò. L’aspetto più importante saranno i prossimi due giorni, dove spero nelle sessioni di allenamento di trovare un buon ritmo fisico“.

D. Considerando il problema che hai avuto all’anca, ti senti in questo momento al 100%? Ti senti in grado di poter giocare abbastanza bene? Ritieni di avere una condizione tale da farti vincere sette partite?

Jannik Sinner: “Non sono più preoccupato per l’anca. Le ultime prove che abbiamo fatto sono state molto positive, a livello di carichi di lavoro e stress fisico. Ecco perché sono qui. Avevo detto che sarei venuto a Parigi solamente se l’anca fosse stata buone condizioni. La forma fisica generale, ribadisco, non può essere perfetta. Non ho giocato a tennis per quasi tre settimane, il che è un bel po’ soprattutto prima di uno Slam. Ma ci proverò e basta, giocando giorno per giorno. L’ approccio al torneo sarà un po’ diverso rispetto al passato, perché spero che scendere in campo al primo turno possa aiutarmi a ritrovare il mio ritmo. La cosa più importante sarà l’aspetto mentale, non nel senso di essere mentalmente pronti ma di accettare le cose potranno accadere in campo“.

D. Non è mai una buona cosa farsi male prima di un Grande Slam, ma mi chiedo se pensi che l’unico aspetto positivo di questa situazione possa essere il fatto di averti tolto un po’ di pressione dalle spalle nel torneo, perché logicamente adesso non puoi pensare ‘ok, devo arrivare alla seconda settimana, voglio combattere per il titolo ‘.

Jannik Sinner: “No, guarda, la pressione è un privilegio. Non è che non senta in questo momento pressione o che normalmente abbia incredibili pressioni. Non mi piace quando la gente dice che devi vincere o che devi per forza arrivare alla seconda settimana. Puoi arrivarci, potenzialmente, ma non hai bisogno di ripetertelo. Sapete, questo è il mio approccio allo sport. Quando dici che devi, dal mio punto di vista è già sbagliato. Ogni partita che giochi, continui a giocarla punto dopo punto. Si inizia sempre da 0-0 e vince il giocatore migliore. È molto facile la vicenda, è semplicemente lo sport. Sono felice adesso ed è più importante essere felici che altro. Sono consapevole di essere in grado di poter giocare un buon tennis, anche con questo tipo di forma fisica e spero di poter rimanere qui più a lungo rispetto all’anno scorso. Nel 2023 mi fermai al secondo turno, mi piacerebbe andare più in là.“.

D. Hai giocato contro Rafa qui tre anni fa. Puoi parlarci di cosa significhi giocare contro Nadal sulla terra battuta al Roland Garros?

Jannik Sinner: “E’ sempre difficile giocare contro di lui sulla terra. Penso che tutti sarebbero d’accordo su questo. Ma per me è stato molto positivo, il fatto di averlo affrontato quando ero più giovane e aver potuto misurare il mio livello per vedere dove fossi arrivato. In questo tipo di partite, quando giochi contro i migliori giocatori del mondo provi ogni volta un sentimento speciale. All’inizio, sei sorpreso perché non sei abituato a giocare contro il meglio che il tennis possa offrire. Ma, sai, questo è ciò che cerco ogni settimana, volermi misurare contro i migliori giocatori del mondo. Perché ricevi sempre un buon feedback su cosa devi migliorare. Penso che si tratti di cercare di capire cosa ti renda un giocatore migliore, non solo dal punto di vista tennistico, ma anche anche fisicamente e mentalmente. È sicuramente la più grande ispirazione che abbiamo nel nostro sport. Forse, non solo nel nostro sport ma nello sport in generale. Mi ritengo fortunato ad essere qui, di poterlo ancora vedere, nello spogliatoio o al ristorante dei giocatori o vederlo allenarsi con la passione che ha. E’ incredibile“.

D. Quando e perché alla fine hai deciso di giocare questo torneo, considerando che sei così giovane e avrai un’estate impegnativa con tantissime occasioni per giocare eventi prestigiosi?

Jannik Sinner: “Perché per me è un torneo molto importante, cerco di capire anno dopo anno come giocare meglio su questa superficie. Quest’anno abbiamo anche le Olimpiadi su terra, quindi potrebbe essere molto importante testarsi prima in appuntamenti così importanti. Dall’altra parte si tratta pur sempre di un Grande Slam. Voglio sempre giocare uno Slam, se il mio corpo lo consente. Abbiamo deciso di giocare, dopo gli ultimi test che abbiamo fatto. Si sono rivelati molto positivi, abbiamo lavorato molto duramente ogni giorno cercando di rimettermi in forma il prima possibile. E questo è tutto, davvero. Lo abbiamo deciso dopo lunghi giorni di allenamenti, per capire se l’anca fosse in grado di reggere lo sforzo. Quando sono arrivato a Parigi, per la prima volta ho giocato nuovamente punti, il che si è ripetuto negli ultimi tre giorni. Non è molto, ma nell’altro senso sono fiducioso che ogni giorno stia migliorando sempre di più.“.

D. Cosa ne pensi del fatto che il tabellone sembra piuttosto aperto quest’anno per quanto riguarda gli uomini? Dato che anche molti dei tuoi rivali hanno qualche punto interrogativo alle spalle. Che si fa, si guarda?

Jannik Sinner: “Guarda, in questo momento, guardo molto a me stesso. Non mi guardo tanto intorno. Io vengo al club, faccio le mie cose e vado di nuovo via. So che quest’anno [il tabellone, ndr] potrebbe essere un po’ più aperto, ma devi sempre battere i giocatori che incontri. Non posso controllare gli altri, non è il mio lavoro. Io ho il mio lavoro da fare lunedì, ho un avversario che mi aspetta, e spero di poter mostrare un buon tennis. Questa è l’unica cosa a cui penso, e il resto, sai, tutte queste domande avranno risposta tra poco più di due settimane. Nessuno può predire il futuro (sorride)”.